Intervento di Samuele Albonetti, Presidente pro tempore Rumagna Unida, al seminario AeA del 2 marzo 2024:
“Un saluto dalla Romagna. La Romagna, una regione di Italia, che, pur essendo storicamente fra le più antiche, ad oggi non viene riconosciuta dallo Stato centrale e centralista per quel che è: una regione appunto, distinta dalla vicina Emilia.
L’autonomia del territorio romagnolo è una priorità e numerose sono ormai le situazioni, gli avvenimenti che ce lo ricordano. Basti citare le tragiche alluvioni del maggio 2023 che hanno mostrato come la sedicente efficiente regione Emilia – Romagna e lo stato centrale non siano stati in grado di effettuare una adeguata prevenzione e nemmeno di gestire decentemente la fase post emergenziale, la ricostruzione. E numerose sono le situaizoni di criticità, in diversi settori. Cito solo le carenti e inadeguate infrastrutture romagnole quali la E45, le linee ferroviarie, i porti e gli aeroporti. Le difficoltà di vari comparti economici, dal turismo all’agricoltura. E via dicendo, numerosi sono i punti di debolezza, le criticità che potrebbero essere meglio gestite e affrontate da un governo locale, romagnolo, più vicine ai cittadini. Dotato di maggiori risorse e caricato di responsabilità. In altre parole, la applicazione del concetto di sussidiarietà. Le situazioni che sarebbero prioritarie per un governo romagnolo, diventano secondarie, se non addirittura marginali per un governo lontano, centralista, che sia bolognese – emiliano, o che sia italiano (statale).
Rumagna Unida, neonata forza politica che qui rappresento e che opera sul territorio romagnolo, per la Romagna e per le sue genti, si è trovata a proprio agio fin da subito nella “casa” denominata Autonomia e Ambiente e ha condiviso e sottoscritto i 10 punti del programma comune per le Europee 2024.
Punti tutti condivisibili. Qui vorrei ad esempio sottolineare il punto 7, ritorno alla sussidiarietà, quel che indicavo pocanzi a proposito della mia Romagna e che vale per tutti i territori d’Italia e d’Europa. E il punto 9, “Per una Europa di territori, regioni, popoli, non gli Stati Uniti d’Europa, etichetta adottata da coloro che tifano per un superstato con super poteriche poi inevitabilmente andrebbero a soffocare le automomie, standardixxando, omogenizzando. Un “superstato” che ci vorrebbe tutti uguali, tutti a parlare la stessa linga, come forgiati da uno stesso “stampo” e meglio controllabili dall’alto. Per queste ragioni, per la adesione a questi 10 punti, noi stiamo con Autonomie e Ambiente in Italia e con EFA in Europa”