Il partito dopo il primo congresso: gli organi dirigenti, una richiesta e una proposta

Ott 30, 2024

Si è tenuto nel pomeriggio di sabato 26 ottobre a Imola il primo congresso di Rumâgna Unida (RU), neonata forza politica, espressione del solo territorio romagnolo. Rumâgna Unida è figlia della storia del più nobile autonomismo romagnolo (Giovanni Braschi, Aldo Spallicci, Stefano Servadei), nato ai tempi dell’antifascismo e proseguito nel corso del Novecento con il romagnolismo culturale e referendario (M.A.R.).

RU agisce nel pieno rispetto di tutte le forze che ne compongono la dialettica e nel solco di una concreta attuazione della Costituzione della Repubblica Italiana che promuove il più ampio decentramento amministrativo (art.5 Cost).

Questo primo congresso si è svolto dopo un partecipatissimo incontro pubblico con la cittadinanza imolese e con tanti simpatizzanti romagnoli.

Durante il Congresso, gli iscritti hanno eletto Parsident (Presidente) Samuele Albonetti di Piangipane (RA), e Azdór (reggente politico) Stefano Pesaresi di Rimini, il quale ha indicato Purtavós (Portavoce) Francesca Strada e Fabrizio Caveja Barnabè quale Respunsàbil dla Cumunicazion (Responsabile della Comunicazione), entrambi faentini. La Zonta (giunta esecutiva) è guidata dall’Azdór e composta da Andrea Maramotti, Paolo Principale, Giovanni Poggiali, Fabrizio Barnabè e Francesca Strada.

Per RU e i suoi membri c’è bisogno del riconoscimento di una Regione Romagna perché la Romagna è una delle più antiche e vere regioni d’Italia e d’Europa che attualmente non vede riconosciuta alcuna autonomia amministrativa e istituzionale e che, oltretutto, soffre una sistematica disparità di rappresentanza democratica all’interno degli organi decisionali delle istituzioni regionali che momentaneamente la comprendono.

La richiesta alle forze politiche in campo

Rumâgna Unida chiede di dichiararsi non pregiudizialmente contrari a ragionare sull’ipotesi di riconoscere la Romagna per ciò che è da sempre: una regione. Ridiscutere le vecchie posizioni, prese in ostaggio da una vecchia politica di poli contrapposti, è il primo passo per ridefinire il presente rispettando le comunità. Non una scelta per dividere o creare muri, anzi – al contrario – per riconoscere la realtà, darle il proprio valore anche istituzionalmente, e riuscire così a collaborare più efficacemente con ogni altro ente regionale, nazionale, europeo.

La proposta: provincia unica di Romagna? Meglio 4 province (con Imola)

Le proposte di provincia unica romagnola fatte fin ora non sono strutturate in modo da migliorare, sia sul piano economico che su quello sociale, il livello di qualità nella gestione del territorio e del benessere generale delle comunità. Non aggiungendo nuove possibilità di autogestione e addirittura riducendo le possibilità di partecipazione, rischiano persino di danneggiare il già grave status quo di non riconoscimento istituzionale della Romagna. Quindi la proposta di Rumâgna Unida, che – più che una provocazione – è un sincero cambio di prospettiva emerso all’unanimità dal Congresso, è quella di 4 province: Ravenna; Imola-Faenza; Forlì-Cesena; Rimini. E, a cascata, seguendo i principi della sussidiarietà, un implemento delle funzioni fondamentali di Comuni e Unioni di Comuni dove già virtuosamente presenti.

Rumâgna Unida, già parte della rete “Autonomie e Ambiente” e legata al gruppo EFA (European Free Alliance), vuole essere una voce, per ora l’unica in Romagna con un’autentica caratterizzazione autonomista, ambientalista, sociale, con cui dialogare e creare nuove prospettive, partendo dalle comunità e arrivando all’Europa. 

Inizia ora un entusiasmante fase di incontri nei territori romagnoli, per il coinvolgimento attivo di chiunque abbia veramente a cuore questa terra meravigliosa e voglia aggiungere la sua voce alla inarrestabile richiesta di una Regione Romagna.

 

Alcune foto dell’incontro a Imola